"Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.
Alina è debole, ma la guerra incombe: per sconfiggere l’Oscuro deve trovare l'uccello di fuoco di Morozova. Durante la ricerca, tra colpi di scena e incredibili alleanze insperate, Alina scoprirà cosa la lega all’Oscuro e il suo passato.
Ma, per vincere, quanto sarà disposta a sacrificare?
Leigh Bardugo chiude il cerchio con interessanti sviluppi per nulla telefonati, con un registro stilistico di tutto rispetto e un sempre ottimo worldbuilding particolareggiato, tenendo sempre conto che il genere di riferimento è lo Young Adult e quindi porta con sé inevitabili stilemi che possono essere apprezzati o meno.
I personaggi continuano a crescere in maniera coerente, tutti utilissimi ai fini della trama e ben caratterizzati e non mancano gli spunti di riflessione a cui ci ha abituati l’autrice coi suoi altri romanzi – ricordiamo la dilogia Sei di Corvi e Il Regno Corrotto, sempre parte del Grishaverse, e la Nona Casa.
Azione, mistero, magia, colpi di scena continui e memorabili sono gli ingredienti che hanno reso la trilogia, seppur con diverse ingenuità, indimenticabile e godibile.
L’unico peccato è per la traduzione: refusi, errori ortografici e lessicali, oltre che verbali molto gravi, ne impediscono una lettura fluida. Qualcosa di inammissibile, se i prezzi aumentano esponenzialmente e la cura per l’edizione diminuisce. Perché ricordiamo sempre che il contenitore può anche essere bello, ma un libro è il suo contenuto.