|RECENSIONE| La Morsa di Luigi Pirandello - Dramabooks
settembre 30, 2017
Pubblicata alle soglie del Novecento, "La morsa"
inaugura la collana di libri sceneggiati, dell’Associazione Culturale DramaBooks, Uno, nessuno e
Pirandello, omaggio all'autore di Girgenti a centocinquant'anni dalla sua
nascita.
LA MORSA
di
Luigi Pirandello
Personaggi ed interpreti
- Giulia - Annarita Picazio
- Andrea - Germano Carella
- Antonio - Giancarlo Picci
- Anna - Stefania Caccamo
Consulenza musicale
- Arianna Rumiz
Giulia, moglie di Andrea, ha una relazione con Antonio,
collega del marito.
La passione rischia di svanire quando nasce il timore che Andrea possa conoscere la verità.
La passione rischia di svanire quando nasce il timore che Andrea possa conoscere la verità.
Un torbido triangolo di sospetti, recriminazioni e sensi di colpa diviene la scena per una morsa di allusioni e accuse, in cui l'onore macchiato diventa il pretesto per compiere qualsiasi atto.
Quando si parla di un’opera teatrale è doveroso, prima di
commentarla, di procedere con un’introduzione.
“La morsa” è un dramma, scritto da Luigi Pirandello nel
1892.
Inizialmente pubblicata con il titolo di “Epilogo” nel 1898 nella rivista fondata dallo stesso Pirandello, Ariel, successivamente, è stata inserita con il titolo “La morsa” nel XX Volume di Maschere nude (Milano, 1926)
Inizialmente pubblicata con il titolo di “Epilogo” nel 1898 nella rivista fondata dallo stesso Pirandello, Ariel, successivamente, è stata inserita con il titolo “La morsa” nel XX Volume di Maschere nude (Milano, 1926)
La prima rappresentazione della commedia si ebbe a Roma, al
Teatro Metastasio, il 9 dicembre 1910, ad opera della Compagnia del
"Teatro minimo" diretta dall’amico Nino Martoglio che la mise in
scena assieme all'atto unico Lumie di Sicilia.
(adattato da Wikipedia)
Negli scritti di Pirandello ho sempre notato la
caratterizzazione di forte psicologia umana.
Non mi addentro nei meandri della vita dell’autore, cui dedicherò prossimamente un post di approfondimento a parte, ma è risaputo che sua moglie avesse gravi problemi mentali e che lui non vivesse sereno in casa.
E questa inquietudine si è riflessa in tutti i suoi scritti.
Non mi addentro nei meandri della vita dell’autore, cui dedicherò prossimamente un post di approfondimento a parte, ma è risaputo che sua moglie avesse gravi problemi mentali e che lui non vivesse sereno in casa.
E questa inquietudine si è riflessa in tutti i suoi scritti.
Ho trovato la tematica de “La morsa” straordinariamente
simile a “Lumie di Sicilia”: due uomini che hanno fatto di tutto per far vivere
bene le donne da loro amate, donando le ricchezze ottenute con immensi
sacrifici a delle perfette ingrate che, in entrambi i casi, si sono rivelate solo
delle opportuniste.
Un’altra similitudine di temi l’ho trovata anche con “Bellavita”: Andrea tortura psicologicamente l’amante della moglie per giorni, esattamente come fa il dolciere Bellavita con il Notaio Denora.
Un’altra similitudine di temi l’ho trovata anche con “Bellavita”: Andrea tortura psicologicamente l’amante della moglie per giorni, esattamente come fa il dolciere Bellavita con il Notaio Denora.
La scena si apre con Antonio che confessa a Giulia, sua
amante e moglie di Andrea, i suoi timori riguardo a dei possibili sospetti da parte
del marito, che è anche suo diretto superiore.
La verità è che Andrea li ha visti davvero insieme, e decide di vendicare il suo onore di uomo tradito stringendo entrambi in una morsa di accuse, tramite allusioni e mezze parole fino a farli impazzire dal rimorso.
Giulia si ritrova così con le spalle al muro: lasciato Antonio, confesserà al marito di averlo tradito perché si è sentita trascurata, sebbene lo ami ancora, ed Andrea, furioso, la caccerà di casa, impedendole di vedere i bambini per l’ultima volta.
Da qui in poi si precipiterà sempre di più in una spirale di dolore, risentimento, depressione ed indifferenza, fino allo straziante epilogo.
La verità è che Andrea li ha visti davvero insieme, e decide di vendicare il suo onore di uomo tradito stringendo entrambi in una morsa di accuse, tramite allusioni e mezze parole fino a farli impazzire dal rimorso.
Giulia si ritrova così con le spalle al muro: lasciato Antonio, confesserà al marito di averlo tradito perché si è sentita trascurata, sebbene lo ami ancora, ed Andrea, furioso, la caccerà di casa, impedendole di vedere i bambini per l’ultima volta.
Da qui in poi si precipiterà sempre di più in una spirale di dolore, risentimento, depressione ed indifferenza, fino allo straziante epilogo.
Il cast di DramaBooks è stato davvero eccellente: gli attori
hanno fatto percepire lo struggimento ed i vari sentimenti che si susseguivano
nei vari attimi.
Ottima anche la gestione della musica e degli effetti sonori,
che aiutano ad entrare nel vivo della rappresentazione.
Ci tengo a precisare che è un libro sceneggiato, quindi è impostato come l’ascolto dei vecchi romanzi radiofonici degli anni ‘50/60’ od un moderno audiolibro, solo che è ascoltabile sul sito dramabooks.it
La durata è di quaranta minuti complessivi, divisa in due parti da circa venti minuti.
Come sapete, consiglio sempre ai miei lettori delle novità
di qualità, e questo è un progetto a cui tengo molto, perché l’idea di fondo di
questa Associazione Culturale è espressamente mirata all’integrazione di attori
vedenti e non vedenti.
Germano Carella, il fondatore, che ho il piacere di conoscere personalmente, è un attore non vedente di grande talento. Basta ascoltare come recita nella parte di Andrea per entrare in empatia con il personaggio e, devo dire, non è una cosa facile data la complessità del testo.
Bravi anche gli altri interpreti che, sebbene con qualche piccola imperfezione (dato che alcuni non sono professionisti), sono riusciti a rendere bene un dramma di elevata difficoltà.
Germano Carella, il fondatore, che ho il piacere di conoscere personalmente, è un attore non vedente di grande talento. Basta ascoltare come recita nella parte di Andrea per entrare in empatia con il personaggio e, devo dire, non è una cosa facile data la complessità del testo.
Bravi anche gli altri interpreti che, sebbene con qualche piccola imperfezione (dato che alcuni non sono professionisti), sono riusciti a rendere bene un dramma di elevata difficoltà.
Chiudete gli occhi, spegnete la luce ed ascoltate “La Morsa”
recitata dal cast DramaBooks.
Buon ascolto.
Buon ascolto.
Non perdere nessun aggiornamento sui prossimi post:
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Mi piace sapere cosa ne pensano i miei lettori <3
Vi aspetto nei commenti ;)