|RECENSIONE| Il tribunale degli uccelli - Agnes Ravatn

maggio 30, 2019









IL TRIBUNALE DEGLI UCCELLI


di 
Agnes Ravatn 


Allis Hagtorn, giovane promessa della tv travolta da uno scandalo, decide di lasciare il lavoro e il marito e di cercare rifugio nell’anonimato di un lavoro umile. In una sorta di esilio volontario, accetta il posto di domestica al servizio di Sigurd Bagge, un quarantenne misterioso che vive appartato sulla riva di un fiordo. Allis dovrà servirgli tre pasti al giorno, occuparsi della villetta e del giardino, e lasciarlo in pace. Protetta dalla natura norvegese, tra il bosco e il mare, messa a confronto con sfide per lei inedite, come cucinare un pollo arrosto, dissodare un terreno abbandonato o respingere un’invasione di roditori, Allis si convince che la vita le abbia offerto una seconda possibilità. Ben presto, però, il fascino oscuro di quell’imprevedibile padrone di casa comincia a dominare i suoi giorni. A mano a mano che i due si avvicinano, prende corpo una domanda cruciale: chi è Sigurd Bagge, e che cosa vuole da Allis? Scritto in una lingua intensa e bellissima, il romanzo di Agnes Ravatn è attraversato da un’inquietudine strisciante. La costa deserta e isolata, uccelli hitchcockiani e colpe segrete fanno da sfondo a un thriller psicologico magistrale, una storia di paure e misfatti, reali e immaginari, segnata dalle ossessioni e dalla ricerca del controllo; una storia in cui il seducente paesaggio nordico – foreste, fiordi, parchi dalla vegetazione selvaggia – diventa esso stesso protagonista, e i due personaggi principali, ambigui, sfuggenti, indecifrabili, alimentano il senso di disagio, distillando terrore a ogni pagina.















Allis Hagtorn ha commesso un errore per cui,‭ ‬abbandonati carriera e marito,‭ ‬cerca un lavoro che la porti lontano da un passato che vuole lasciarsi alle spalle.‭ ‬Trova impiego come tuttofare presso Sigurd Bagge,‭ ‬per cucinare e servirgli i pasti,‭ ‬badare a casa e giardino,‭ ‬fare piccole commissioni al paese distante pochi chilometri.‭ ‬Sigurd è chiuso in un mutismo destabilizzante per Allis la quale,‭ ‬non riuscendo a decifrarne i comportamenti,‭ ‬durante le sue assenze inizia ad‭  ‬esplorare,‭  ‬nel terrore di essere scoperta,‭ ‬le zone inaccessibili della casa:‭ ‬la stanza dell’uomo,‭ ‬il suo studio,‭ ‬la soffitta,‭ ‬la camera della moglie lontana per un tempo non ben precisato,‭ ‬anfratti nascosti.‭ 
‬Questa parte del romanzo si sviluppa secondo i tradizionali elementi di questo genere narrativo,‭ ‬infatti,‭ ‬come ci si può aspettare,‭ ‬anche le stanze racchiudono segreti che inquietano e incuriosiscono ancora di più la protagonista,‭ ‬che nel frattempo,‭ ‬e anche qui l’autrice non si distingue per‭  ‬originalità,‭  ‬inizia a sentirsi attratta dall’uomo,‭ ‬forte e aitante.‭
‬E veniamo al personaggio maschile:‭ ‬chiuso nel suo mutismo,‭ ‬inizialmente si rivolge ad Allis con un tono imperativo che non ammette alcuna replica,‭ ‬ma poi,‭ ‬lentamente,‭ ‬si lascia sedurre dalle cure,‭ ‬dalla dedizione e dalla bellezza della donna,‭ ‬che lo sa assecondare nella sua discontinuità emotiva.‭ ‬Dunque una attrazione fisica,‭ ‬poca relazione di intelletti.‭ ‬Poco dialogo,‭ ‬un’attrazione che si misura in gesti.‭ ‬Un modello di relazione che sembra dimenticare decenni di lotta per l’emancipazione femminile,‭ ‬nonostante Allis abbia avuto incarichi di responsabilità nel suo passato.‭
‬Un unico terzo soggetto è rappresentato dall’antagonista di Allis:‭ ‬la bottegaia dell’emporio presso cui si rifornisce.‭ ‬Una donna anziana,‭ ‬arcigna,‭ ‬con una smorfia stampata sulle labbra,‭ ‬che a poco a poco pronuncia brevi,‭ ‬cattive,‭ ‬insinuanti‭  ‬e inquietanti parole su‭  ‬Sigurd,‭ ‬sulla sua‭  ‬lontananza della moglie,‭ ‬su Allis stessa.‭ ‬Dopo uno dei periodi di assenza dell’uomo da casa,‭ ‬l’emporio chiuderà e di questa donna non sapremo più nulla.


Fino a questo punto il sistema dei personaggi non si discosta dai tipi consueti dei thriller:‭ ‬uomo tenebroso e inquietante,‭ ‬donna servizievole,‭ ‬se pur per mestiere,‭ ‬ma curiosa,‭ ‬e antagonista vecchia e brutta.‭ ‬Ci si sarebbe aspettati maggiore libertà creativa,‭ ‬uscendo da schemi e tracce sicure.‭
‬La natura che fa da sfondo a questa vicenda non può essere che‭  ‬ostile:‭ ‬freddo,‭ ‬ghiaccio,‭ ‬neve,‭ ‬pioggia,‭ ‬una‭  ‬breve primavera.‭ ‬Gli animali che popolano il giardino sono pochi e anch’essi‭  ‬fortemente caratterizzati in modo negativo dalla letteratura di genere:‭ ‬qualche uccello,‭ ‬che volando con violenza contro le finestre di casa inevitabilmente atterrisce Allis,‭ ‬topi che sono riusciti a crearsi dei cunicoli nelle pareti di casa e,‭ ‬durante una gita in spiaggia che vorrebbe essere romantica,‭ ‬l’atteso epilogo dell’innamoramento,‭ ‬gabbiani che attaccano inspiegabilmente Allis e Sigurd,‭ ‬come una vendetta di un peccato antico.‭
‬Perché colpa c’è stata,‭ ‬da una parte e dall’altra,‭ ‬ma poichè nessuno dei due vuole scoprire le proprie carte,‭ ‬nemmeno il lettore comprende i motivi metaforici di questo attacco,‭ ‬o meglio,‭ ‬li ha compresi,‭ ‬ma già dalle prime pagine del libro.‭ ‬I momenti in cui i protagonisti riescono a relazionarsi piacevolmente tra loro sono facilitati dalla comune passione per il buon vino,‭ ‬che fa lievemente calare le difese di cui si sono circondati,‭ ‬ma non tanto da svelare le verità nascoste.‭ 
‬E infine l’epilogo,‭ ‬atteso e,‭ ‬a dire il vero,‭ ‬anche previsto e prevedibile:‭ ‬durante una notte in barca sul lago verrà svelata la verità e la vicenda avrà fine.‭ 


Come abbiamo visto il sistema dei personaggi non abbandona vie sicure,‭ ‬i caratteri dei protagonisti mutano ben poco durante la narrazione,‭ ‬le piccole aperture si rivelano solo superficiali,‭ ‬specialmente in Sigurd.‭ ‬Il lettore non viene introdotto in percorsi insoliti,‭ ‬la sua curiosità non trova modo di liberarsi lungo le vie della narrazione.‭ ‬Si è immersi in un mondo chiuso,‭ ‬quasi asfittico,‭ ‬ma semplice nella sua decifrazione.‭
‬Abituati a ben altre prove degli autori di GialloSvezia,‭ ‬di cui siamo lettori‭  ‬appassionati,‭ ‬questa vicenda ci ha un po‭’ ‬deluso soprattutto per la sua prevedibilità.‭ 






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