|REVIEW PARTY| L'opale perduto - Lauren Kate
settembre 05, 2019È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell'inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell'istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell'ala maschile dell'orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto...
Violetta e Mino, due orfani degli Incurabili, un orfanotrofio veneziano in cui veniva insegnata la musica nel 1700, si conoscono sul tetto dell'istituto e si concedono di sognare qualcosa che sembra lontanissimo: lei di diventare soprano, lui violinista.
Ma c'è un segreto che li lega, ed ha a che fare con una dolce canzone, una donna misteriosa, un opale ed un abbandono...
Lauren Kate, autrice della saga di Fallen, la duologia di Teardrop e di Princess, si è imposta al grande pubblico con storie che hanno avuto sempre una componente fantasy in aggiunta al classico young adult.
Tutti ad eccezione di Princess, che è dolorosamente attuale e che condivide con L'opale perduto un'unica cosa: il titolo stravolto e non pertinente con l'effettivo svolgimento della trama.
Nel caso di Princess è "the betrayal of Natalie Hargrove" (l'inganno di Natalie Hargrove) e per L'opale perduto è "the orphan's song" (la canzone degli orfani).
È comprensibile la scelta di piazzare sul mercato dei libri con titoli accattivanti, ma non se si discostano totalmente dalla trama e sono fuorvianti.
L'opale perduto è un historical romance, non un mystery, ed è anche per questo che si rimane un po' delusi dallo svolgimento: l'opale "incriminato" sparisce davvero, salvo essere ritrovato dopo poche pagine e comunque verso la fine del libro, e il lettore rimane spiazzato. Perché altro non è che un romance dolcissimo e quel mistero che si attende...non c'è.
I colpi di scena sono prevedibili, la fine anche. Peccato per i salti temporali troppo frequenti che non permettono al lettore di raccapezzarsi e per la cornice degli Incurabili, trascurata e relegata a margine di una storia che si concentra troppo sui due protagonisti e che non lascia spazio a nessun altro personaggio di spiccare davvero.
Ma quello in cui la Kate è maestra è di saper intrattenere scrivendo storie scorrevoli ed attraenti, nonostante qualche buco di trama, con uno stile proprio e riconoscibile che rende godibile il testo.
La canzone che unisce Violetta e Mino, due anime tormentate e infelici che, sullo sfondo di una Venezia iper-dettagliata, si struggono d'amore l'uno per l'altra è la colonna sonora che li guida tra sbagli e orgoglio, tra il perdersi e ritrovarsi, un faro nelle tenebre.
Le ambizioni, la perdita, il conoscere le proprie origini, la realizzazione dei desideri che non sempre corrisponde ai sogni, lo sfiorarsi senza mai trovarsi per colpa di quelle maschere indossate perennemente, lo rendono un libro molto carino ed adatto agli amanti dei romance e gli young adult e dal finale emozionante e strappalacrime.
E a tutti quelli che amano Venezia ed hanno lasciato il loro cuore tra le calli.
Siete curiosi di vedere qualche abito d'epoca?
Passate qui l'11 settembre per la mia tappa del BlogTour ;) (clicca qui per leggere l'articolo)
In attesa, però, vi invito a leggere le recensioni delle mie colleghe ;)
Recensione a cura di:
Si ringrazia la CE Rizzoli per l'invio del libro digitale
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Vi aspetto nei commenti ;)