|REVIEW PARTY| Nevernight: alba oscura -Jay Kristoff
settembre 13, 2019
Nascita, vita e morte di una bambina, poi ragazza, poi donna che è stata conosciuta con molti nomi.
Ma spesso era solo una lama, un'assassina senza nome che ha vissuto per la vendetta e che ha scoperto e rivalutato molte cose fino alla resa dei conti finale.
E, nel terzo volume dedicato alle Cronache dell'Illuminotte, quel finale è epico, straziante e, in un certo qual modo, inaspettato.
Non ci sono molti modi per descrivere una trilogia sorprendente, che riconferma quanto la genialità di Kristoff sia andata man mano a raggiungere livelli oltre ogni previsione: nel corso dei volumi è stato ribaltato il ribaltabile, si è assistito ad alleanze improbabili e una corruzione massima su ogni livello e fronte che è lo specchio dell'attualità. Si è sofferto con Mia per le rivelazioni improvvise e dolorose, ci si è meravigliati per il complesso worldbuilding, per gli stordenti cliffhanger, la trama intricata ed intrigante e la costruzione di una mitologia interna che vede il suo apice proprio alla fine di tutto.
Ma ciò che rende Nevernight una serie interessante non è tanto il sarcasmo - le note a piè di pagina che prendono in giro il lettore, ah! - quanto l'eccessiva umanità e credibilità della protagonista: forgiata dal dolore, dalla rabbia e dalla vendetta; accompagnata da Messer Cortese che si nutre della sua paura e che la rende scavezzacollo, nonostante dica di non avere amici...li ha.
Il suo carisma e forza d'animo, una fenice che risorge dalle ceneri, e il suo cuore grande dedicato alla sua familia è qualcosa che commuove.
Perché le sue vicende sono nate proprio per vendicare l'assassinio di suo padre ed è proprio questo il filo conduttore, anche se in Alba Oscura subentra anche la mitologia e pretende quell'attenzione che era stata relegata ai margini in Mai Dimenticare e I grandi giochi.
Chi conosce i vari tipi di mitologia troverà l'ennesimo calderone di spunti, ma a Kristoff gli si perdona tutto: il suo stile è cresciuto tantissimo, è maturato insieme a Mia e, siamo sinceri, se ci fossero più penne come la sua - a prescindere dai temi - l'editoria godrebbe di molti più seguaci.
Purtroppo anche in questo volume il tasso di mortalità - spesso e volentieri cruenta - eguaglia quel mainagioia imperante delle migliori tragedie shakespeariane, ma nonostante tutto rimane una serie che va letta, anche se fosse un solo capitolo: è giusto rendersi conto personalmente se questo tipo di libri possa fare al caso vostro e, in caso affermativo, adorerete scorgerete i valori in essi contenuti.
Certo, dopo aver pulito un po' di sangue e aver asciugato le lacrime, ma ne sarà valsa la pena.
Perché mai tirarsi indietro.
Mai aver paura.
E mai, mai dimenticare.
E qui trovate anche delle fan art ;)
Recensione a cura di:
Si ringrazia la CE Mondadori per l'invio del libro digitale
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Mi piace sapere cosa ne pensano i miei lettori <3
Vi aspetto nei commenti ;)