|REVIEW PARTY| Il mondo nuovo - Ed. Illustrata - Aldous Huxley
settembre 08, 2020
Scritto nel 1932 da Aldous Huxley, il capolavoro distopico Il
mondo nuovo è ambientato nell'anno di Stabilità 632 di Ford in cui, a
seguito di una guerra durata nove anni, il pianeta è stato diviso in diversi
stati governati da dieci Governatori, la cui società ipertecnologica è basata
sulla produzione in serie di embrioni umani adottata dalle industrie Ford.
Huxley ha anticipato diverse tematiche attuali, quali la
riproduzione in vitro che sarebbe arrivata molti anni dopo, in cui una società
si erge a Dio dettando legge e l’ignoranza voluta la fa da padrone: tutti i
libri sono stati distrutti e tutto ciò che è avvenuto in passato non ha
importanza.
Il libero arbitrio e la genitorialità non esistono, i
sentimenti e la religione idem.
Tutti sono spersonalizzati, prigionieri di un mondo volutamente
perfetto e privo di guerre ma a cui manca l’imperfezione principale che rende unica una società: la
libertà di commettere errori.
Del resto a cosa servono, se la società è divisa in caste rimpolpate
con nascite manipolate geneticamente e nessuno desidera qualcosa di diverso
rispetto a ciò che ha perché viene indottrinato mentre dorme con messaggi di
propaganda subconscia?
Eppure, in questo processo, a volte qualcosa va storto e i
soggetti difettosi vengono esiliati. È così che conosciamo John, figlio che Linda ha illegalmente
partorito e che ha imparato a leggere con l’unico volume di Shakespeare ancora
esistente, che si sentirà irrimediabilmente attratto da Lenina, una donna beta
che è vittima del condizionamento mentale della società in cui è nata e
cresciuta, con cui vivrà una storia impossibile.
In un mondo in cui si trova più facilmente rifugio in una sostanza
allucinogena che nel far valere le proprie idee, John si trova ad essere identificato
come il Selvaggio e, arrivato al mondo nuovo, si troverà ad essere un’attrazione
mediatica e si renderà conto di quanto la società sia povera sotto ogni punto
di vista.
Sebbene Il mondo nuovo sia nato come satira dei
racconti utopici di Herbert George Wells Huxley e riflettono il rischio per la
libertà di pensiero dopo gli sconvolgimenti politico-sociali successivi alla
Prima guerra mondiale e alla Rivoluzione russa, parla anche della società
contemporanea (all'epoca - futura ai giorni nostri), specchio di quella utopica
e futuribile da lui creata, che mette i brividi e fa riflettere sul valore dell’identità,
sulla diffusione della produzione di massa, sull'importanza della storia che
rende unico un popolo e del “diverso” che viene visto come “selvaggio”.
Un romanzo evocativo e potente, che rende chiaro che mondo è
e mondo sarà, sempre assoggettato all'oligarchico capitalismo e nella ricerca
spasmodica del profitto. Non resta che leggere e riflettere, prima che qualcuno bruci
ciò che ci rende una civiltà e faccia di noi delle marionette senza identità.
Si ringrazia la CE Mondadori per l'invio del libro digitale
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