A quanto pare, sono la prima a scrivere di Rapture..
Chi non ha mai sentito parlare dei famigli?
Beh..Io..prima di leggere questo libro..
Amici cari..il libro di cui scrivo oggi è..The Familiars!!!!
Mi sono imbattuta per caso in questo libro, durante una delle mie passeggiate "casuali" in libreria.
Avevo già preso tre libri quando vedo questa bellissima copertina..
La storia mi è piaciuta subito: un gatto protagonista è insolito, specialmente se poi fa amicizia con una ghiandaia ed una rana (che di solito sono cibo, per lui..) ed ,insieme, devono cercare di salvare il mondo magico a cui appartengono..
Aldwyn, il micio in questione, è un piccolo randagio orfano che vive sui tetti di Bridgetower.
Per vivere, ruba pesce e non è ben visto da nessuno.
Un giorno, però, mentre compie il furtarello giornaliero per il suo sostentamento, viene inseguito da un cacciatore di taglie. Il che spinge il gatto a scappare. Scappa e scappa, si ritrova in un negozio che vende famigli (gli animali con poteri magici che coadiuvano il loro padroncini maghi e con cui instaurano un rapporto di simbiosi). Casualità vuole che un piccolo maghetto, di nome Jack, scelga, tra miliardi di famigli, proprio il piccolo Aldwin, che non conosce nessuna magia tranne quella di scappare velocemente a zampe levate da pescivendoli e cacciatori..
Jack lo porta a Stone Runlet, alla scuola di magia di Kalstaff, che lui frequenta insieme ad altri due apprendisti maghi, Marianne, sua sorella, e Dalton ed i loro rispettivi famigli: Gilbert la rana e Skylar la ghiandaia blu.
Ma non c'è molto tempo per conoscersi, le stelle annunciano una profezia: Vastia è in pericolo e solo tre eroi potranno salvarla..
La regina Loranella, la villain di turno, rapisce i tre giovani apprendisti per ucciderli ma, un Kalstaff morente, li proteggerà con una magia: i tre ragazzi non potranno essere ne uccisi ne toccati se non al tramonto di tre giorni dopo.
Poi, il vecchio mago, affida la missione del salvataggio ai tre famigli. E muore.
Al gruppo palesemente discordante, non resta che intraprendere il lungo viaggio verso Vastia.
E tra mille insidie e pericoli, si salveranno a vicenda le vite e, pian piano, diventeranno amici.
Tutto va per il meglio tranne che per un piccolo particolare: vi ricordo che Aldwyn non conosce nulla di magia..ed i suoi accompagnatori sono convinti che sia un famiglio..sarà quando si troveranno a Maidenmere (città di cui si spaccia nativo Aldwyn, che ha per peculiarità i gatti con potere di telecinesi) che scopriranno la verità..
Ma i colpi di scena, amici cari, non finiscono qui!
Ma non ve li dico..se no che trama è??
:D
Il canto della rivolta. Sì, la nostra. (Commento sull'ultimo libro della Hunger Games Saga)
giugno 16, 2012
Chiudere in fretta un libro.
Per la serie "come ti rovino una saga appassionante": Il canto della rivolta.
Peccato. Tralasciando le morti, la violenza ed il comportamento di Katniss ("sei una bella stronza, ti pare?", mai Peeta ci ha azzeccato cosi..), pare che la Collins si sia sbrigata a chiudere. Non dico che i soldi sono sprecati,per carità, ma un finale decente lo meritavamo..I personaggi superstiti che fine hanno fatto??
Per la serie "cosi è, se vi pare..": Il canto della rivolta.
Si, la nostra.
Questo è tutto quello che ho da dire sull'ultimo libro della Collins.
Copertina italiana de "Hunger Games - Il canto della rivolta" |
La guerra distrugge tutto. Uccide bambini. Separa, per sempre, mariti e mogli, padri e figli. Si perde l'innocenza. Tutti crescono, tutti maturano, tutti cambiano. Diventano freddi, cinici e calcolatori. Spietate macchine da guerra pronti ad uccidere, che sussurrano un "buonanotte" nell'attesa che, almeno in parte, la consapevolezza di aver ucciso qualcuno è stata dettata da un'irrefrenabile senso di vendetta.
L'unico vanto di questa saga è che non ci sono happy end edulcorati con tanto di fatine luccicanti.
Questo finale, ti fa venire voglia di bere. Alcool. Ma anche di questo se ne parla più che abbastanza nei libri (basti pensare ad Haymitch e ti viene la nausea da superalcolici..)..
Poi, tutto il resto è silenzio..come scriveva il mio vecchio amico Shakespeare..
Non ci possiamo illudere che questa sia una saga da bambini o da ragazzini: questa è per adulti. O ragazzi che ci si stanno avvicinando. Non è la bellezza di Gale o la perfezione di Peeta o il modo di fare di Finnik a determinare il successo di un libro. E' tutto il contesto. Di come cambiano in due anni di narrazione le personalità dei nostri amici protagonisti (si..sono amici..o, nel caso in cui, come Harry Potter, la saga sia durata decenni ed abbia accompagnato molti di noi dall'infanzia alla maturità, loro diventano anche più di amici..oserei dire..Familiari!), di come la guerra contro Capitol City li faccia essere pedine di giochi di potere più pericolosi degli Hunger Games, di come hanno perso se stessi, la loro morale e la loro vita. Di come non possono più fidarsi nemmeno dei propri amici ed alleati. Di come si è soli. Perchè, a combattere nella guerra, come nella vita, si è soli. Sempre. E di come il fine non giustifica i mezzi, ma fornisce un'alibi saldo e sicuro dietro cui scomparire per non perdere la ragione.
E' tutto perfetto, tranne il finale. Ho letto in vari forum che molti sono in pieno accordo con me. Certo, sappiamo che la Collins non era molto conosciuta prima di pubblicare questi libri. Perciò non mi stupirebbe molto se gli editori, per guadagnarci più in fretta, le abbiano fatto cosi pressione da finire il libro in questo modo. E' un abbozzo, come se dovesse continuare ed invece si stoppa.
Quello che ho particolarmente amato e, forse, mi farà digerire tra qualche mese il libro, è stato la drammatica frase "quello di cui ho bisogno per sopravvivere.." e la risposta "Vero". Quello esprime, nelle ultime pagine, tutta l'essenza del cambiamento dei nostri protagonisti: non sono più loro. Quello che hanno visto e subito li hanno cambiati. E non torneranno mai uguali. Non nascondo che la giustificazione che Katniss da a se stessa è molto toccante. Forse, alla fine, l'abbozzo dell'epilogo è comprensibile. Forse, non c'è più niente da dire. Forse, non c'è cosa dire. Hanno rimesso insieme i pezzi di loro che non erano rimasti ustionati, quelli non riprodotti artificialmente da Capitol City. Ed adesso che sono mezzi ibridi e mezzi umani, che la loro coscienza è spaccata, cosi come il loro cuore, in mille pezzi, e che la loro pelle è un puzzle tra vecchio e nuovo, hanno comunque riprovato a ritrovare il vecchio io, anche se non è possibile.
Ci ho provato a recensire, benchè anche io sono molto confusa tra se farmelo piacere od odiarlo..
E, dannazione, voglio il braccialetto "mentalmente confusa" anche io, dopo questo finale..!
Questa è l'ennesima sfida che mi pongo.
Lui, per tutta risposta, mi risponde un estasiato - Addirittura..!
E lui risponde con qualcosa che mi lascia basita: - Anche io ho cercato, ma non l'ho trovato. Però ho trovato te..