recensioni

|REVIEW PARTY| Un piccolo odio - Joe Abercrombie

dicembre 12, 2019











Savine dan Glokta è la figlia dell'uomo più odiato del regno, l'Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia. Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po' di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d'un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro. E come deciderà di impiegarla determinerà il destino di tutti. Joe Abercrombie torna al mondo della "Prima Legge" con una saga ambientata alcuni decenni dopo la prima. Vecchi protagonisti cedono il passo a una nuova generazione che si addentra in un mondo ancora più realistico, ironico, brutale e commovente, che riflette e amplifica i drammi della politica attuale. 





















Se hai perso le recensioni dedicate alla trilogia de "La prima legge" clicca qui qui e qui!




Ambientato quasi trent'anni dopo la conclusione degli avvenimenti della trilogia de La prima legge, Abercrombie ci mostra la nuova generazione che si scontra con la precedente in uno scontro senza pari.


Sebbene il mondo sia sempre quello dei precedenti romanzi, si fa fatica inizialmente a riconoscerlo, complici i personaggi nuovi che si muoveranno in un mondo diverso da quello che avevamo lasciato tre decenni prima.
La magia è quasi sparita del tutto e adesso è la tecnologia che domina le terre del Mondo Circolare, oltre che il denaro - un'aspra critica alla società odierna e alla storia che, con la sua rivoluzione industriale, ci ha mostrato gli effetti del capitalismo monopolistico.
Ma in questo mondo sono destinati ad intrecciarsi, tra gli altri, le vite e le vicende di Savine da Glotka (figlia dell'Inquisitore ed Arcilettore di Adua), Reeka (figlia di Mastino e che possiede la Vista Profonda), il Principe Coronato Orso (figlio di Jezal) e Leo dan Brock che, ognuno a modo suo, deve fare i conti con il proprio passato per raggiungere gli obiettivi prefissati e rendere il mondo un posto migliore in cui vivere.


Come sempre, il marchio distintivo di Joe Abercrombie è sempre quello di ipercaratterizzare alla perfezione personaggi - vecchi e nuovi - che risultano essere carismatici, manipolatori, cinici, intraprendenti, ambiziosi e perfettamente credibili che scavano a fondo nell'animo umano. Senza dimenticarci della sua penna affilata e cruda che si destreggia agilmente tra intrighi socio-politici, tradimenti duelli e battaglie.


Un piccolo odio è, dunque, un romanzo che affascina come solo Abercrombie sa fare e che, nonostante sia più introduttivo, getta le basi per un'altra indimenticabile trilogia grimdark che ha come tema principale il perenne mutamento della società e dei suoi componenti.





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recensioni

|REVIEW PARTY| Il nome del vento - Patrick Rothfuss

dicembre 07, 2019








"Ero distante solo due dozzine di piedi, lo vedevo perfettamente nella luce del tramonto. La sua spada era pallida ed elegante, tagliava l'aria con un suono freddo. La sua bellezza quella perfetta della porcellana. Era un Chandrian, un distruttore, e aveva appena massacrato la mia famiglia." Per ritrovare quella mostruosa creatura e vendicare la sua famiglia, Kvothe è pronto a tutto. Costretto ad affrontare la fame e qualsiasi tipo di pericolo, il ragazzo sente crescere dentro di sé un potere magico che lo porterà all'Accademia, una spietata scuola di magia in cui nessun errore è permesso. Ma chi resiste ai duri anni dell'apprendistato poi sarà in grado, forse, di affrontare i propri spietati nemici e gli incubi peggiori.
E Kvothe ora è pronto a vendicare il popolo nomade di attori con cui è cresciuto, massacrati insieme ai genitori dai demoni Chandrian, è pronto a diventare quello che sarà: potente mago, abile ladro, maestro di musica e spietato assassino, l'eroe che ha ispirato migliaia di leggende.
Patrick Rothfuss ha scritto una saga completamente differente dalle altre - ha detto Orson Scott Card: "Un Harry Potter senza concessioni agli aspetti infantili, più cupo, un romanzo complesso ma con uno strano tocco di dolcezza e una leggerezza segreta che creano un mondo epico mai visto".
Il Nome del Vento, il primo volume della trilogia "Le Cronache dell'Assassino del Re", è stato pubblicato nel 2007 negli Stati Uniti e, nello stesso anno, ha vinto il Quill Award per il miglior libro fantasy, consacrando Rothfuss tra i maestri contemporanei del genere.





















Grazie all'edizione celebrativa per i primi dieci anni dalla prima pubblicazione a cura della sempre ottima Mondadori Oscar Vault, ritorna nelle librerie italiane Patrick Rothfuss con il primo libro della trilogia Le cronache dell'assassino dei re.


Chi è Kvothe? Un personaggio misterioso, la cui vita non è stata per nulla generosa. Ha un passato avventuroso, è intelligente e il suo acume si è sviluppato proprio perché ha sempre dovuto cavarsela da solo. All'Accademia - una scuola per arcanisti - la situazione non migliora, per lui che vuole diventare il più potente mago di sempre.
Ma come è diventato un assassino di re? E perché adesso gestisce una locanda e si fa chiamare Kote?


Le 800 pagine del libro potrebbero spaventare, ma la penna di Rothfuss, che dona una grande attenzione alla quotidianità ed ai dettagli, è così scorrevole che la narrazione lirica e poetica entra nel vivo praticamente da subito, e ci si ritrova a divorare pagine su pagine senza riuscire a staccarsi.
Il viaggio di Kvothe è un lungo flashback in cui l'eroe racconta al Cronista la sua vita sin dall'infanzia ma attenzione: il Cronista ha solo tre giorni per ascoltare questa storia e ricavarne materiale.
Il nome del vento, quindi, è il resoconto della prima giornata, cui seguono gli altri due romanzi (La paura del saggio e The doors of stone - anche se su quest'ultimo titolo l'autore dice che è una pura speculazione) che, nella stesura originale, dovevano essere parte di un solo libro.


La peculiarità della narrazione è sicuramente il fatto che si svolge sia in prima che in terza persona, espediente che alleggerisce il procedere degli eventi sempre più incalzanti.
Anche il worldbuilding è curato e suggestivo, ma ciò che colpisce è sicuramente la forte quanto umana personalità ricca di sfaccettature di Kvothe: un bambino, poi ragazzino, poi uomo, che è sempre motivato a raggiungere la perfezione in tutto ciò che fa e riesce, a volte incredibilmente, a girare le situazioni ostiche a suo favore.


In definitiva è un libro dalla trama complessa ma ben delinata che merita di essere letto ed amato, che vi sorprenderà e di cui vorrete leggere immediatamente gli altri due volumi.






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manga

|RECENSIONE MANGA| Pretty guardian Sailor Moon - Eternal Edition vol.1- Naoko Takeuchi

dicembre 07, 2019







Usagi è una quattordicenne che conduce una vita allegra e spensierata come tante sue coetanee. Tuttavia, il giorno in cui s'imbatte in una misteriosa gattina parlante di nome Luna, comincia per lei un'avventura sconvolgente: scopre infatti di essere Sailor Moon, guerriera dell'amore e della giustizia dotata dei poteri della Luna, e di avere sulle spalle il destino dell'intero pianeta!












Alzi la mano chi ha urlato almeno una volta: "Potere del Cristallo di Luna, vieni a me!" sognando di trasformarsi in una Sailor ed ha passato l'infanzia a combattere i nemici con il Moon Stick di plastica ed è andato a scuola con lo zaino (spesso tarocco) di Bunny/Usagi.
Che gioia, quindi, annunciarvi il ritorno in grande stile nelle fumetterie con un'edizione splendida di Sailor Moon, la paladina della giustizia che veste alla marinaretta, che punisce i nemici in nome della Luna!


Usagi Tsukino ha quattordici anni, è bella ma un po' tonta, non è mai puntuale, gioca sempre ai videogiochi, piagnucola incessantemente, vuole diventare come Sailor V e...non è nemmeno una studentessa modello.
Un giorno, proprio mentre si reca di corsa a scuola perché non si è svegliata in tempo, inciampa su un gatto nero che poco prima era stato trattato male da dei ragazzacci.
Ma non sa ancora che, dopo aver tolto il cerotto sulla fronte del micio, questo si rivelerà essere...Luna, la gatta parlante proveniente dal pianeta Mau, che la informa che è una delle Sailor Senshi (Guerriere Sailor) - le cinque prescelte che devono ritrovare la Principessa della Luna -, e le dona una spilla che riuscirà a trasformarla per combattere i nemici.
Nel primo volume della Eternal Edition seguiamo le sue vicende fino all'Act 7, quindi conosciamo già Ami Mizuno (Sailor Mercury), Rei Hino (Sailor Mars) e Makoto Kino (Sailor Jupiter) che aiuteranno la nostra Sailor Moon a combattere il Dark Kingdom. Senza ovviamente dimenticarci dell'affascinante Tukedo Kamen, che segue da vicino le gesta delle Guerriere Sailor e cerca incessantemente una pietra magica: il leggendario Cristallo d'Argento Illusorio. Ma una nuova Sailor aiuta le quattro amiche durante l'ultimo scontro, e sembra proprio che sia...Sailor V!
Questo è solo l'inizio di un'avventura indimenticabile che ha segnato intere generazioni.


Complice il celeberrimo adattamento anime degli anni '90 - pesantemente censurato in Italia come la maggior parte dei prodotti Mediaset dell'epoca -, la storia di Sailor Moon non è solo l'Opera Omnia della Sensei Naoko Takeuchi, ma un vero e proprio role model col quale tutte le bambine, a partire dal 1995, sono cresciute.
Infatti non è difficile rivedersi in Usagi: inizialmente è una ragazzina di quattordici anni come tutte, che ha un idolo (Sailor V) e che non studia ma preferisce giocare alla sala giochi; piagnucola (best moment ever: sconfigge per caso il primo nemico perché urla così tanto con delle ottave assurde che attiva gli ultrasuoni contenuti nei suoi odango!) e si appoggia spesso moralmente alle sue amiche Sailor.
Ma questo solo inizialmente, perché Sailor Moon non è solo un mahō shojō che ha dettato i canoni per il genere, racchiude buoni sentimenti e moltissima azione: è un manga di formazione, che mostra una rapida maturazione di un personaggio che, nel corso dei vari volumi, apprenderà, perderà e prenderà decisioni molto importanti e scoprirà cosa significa lottare per il bene altrui.


Questa veste grafica rinnovata e splendida presenta delle caratteristiche che la rendono un'edizione più da collezionismo che da "primo approccio" - anche per il prezzo che, seppur alto, è comunque leggittimo perché presenta una qualità stratosferica che rende l'Eternal l'edizione definitiva grazie a:


○ Cover inedite olografiche a sette colori;
○ Pagine interne a colori per ogni act;
○ Carta patinata;
○ Stampa ad altissima qualità digitally remastered;
○ Formato "big" 14,5x21;
○ 290 pagine.


A differenza dell'edizione standard che conta 16 volumi (12 + 2 Sailor V e 2 Short Stories), l'Eternal ne avrà solo 12.


L'Eternal è, dunque, un manga imperdibile per i fan delle Guerriere Sailor che vogliono arricchire la loro collezione con questo gioiello splendente (grazie alla copertina) e a chi vuole iniziare la serie (perché già col primo volume si arriva a metà del Dark Kingdom, quindi si appaga in fretta la sete del sapere l'esito finale) e avere un'edizione deluxe che non stanca gli occhi per le scritte piccole.
E, per le bambine che oggi bambine non sono più, sarà un'edizione celebrativa della propria eroina che ha dettato legge ed ha fatto conoscere cosa significa davvero il girl power.





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Si ringrazia la CE Edizioni Star Comics per l'invio del manga






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|REVIEW PARTY| La prima legge: L'ultima ragione dei re - Joe Abercrombie

dicembre 05, 2019












Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l'Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull'Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell'oro e della tecnologia. Con questo affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l'ironia citazionista di Tarantino.





















Se hai perso la recensione dei primi due volumi clicca qui e qui!





Con L'ultima ragione dei re si chiude la trilogia de La prima legge dell'incredibile Joe Abercrombie, rivelazione del grimdark fantasy.



Anche se in questo volume tutti i misteri e gli intrighi vengono svelati e la penna di Abrcrombie è sciuramente migliorata, c'è qualcosa che potrebbe dividere i fan della serie: il finale amaro.
Giusto o sbagliato che sia, però, non è importante, perché la parte significativa è il viaggio che i nostri anti-eroi - poco amabili, pieni di difetti e molto, molto umani - hanno compiuto.



I grandi meriti di Abercrombie sono stati sicuramente l'eccellente caratterizzazione dei personaggi, realizzare un worldbuilding curato nei minimi dettagli, il saper condurre magistralmente le battaglie e lo svelare segreti sconvolgenti con il solito stile irriverente e sarcastico che abbiamo imparato ad amare. 



Unica avvertenza per chi si stesse avventurando (o volesse farlo) in questo viaggio da oltre mille pagine: godetevi ogni parola senza fretta e fatevi trasportare in questo mondo che, più che fantasy, rispecchia molto da chi è composta la società attuale.








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|REVIEW PARTY| Piccole donne - Louisa May Alcott

dicembre 03, 2019












Divenuta subito un classico, la storia di Jo, Meg, Amy e Beth ha avvinto intere generazioni. Questo volume presenta il ciclo completo dei quattro romanzi.






















Ritorna tra gli scaffali delle librerie italiane il grande classico scritto da Louisa May Alcott, in una nuova e prestigiosa veste da "drago" Oscar Mondadori contenente l'intera tetralogia - Piccole Donne, Piccole Donne Crescono, Piccoli Uomini e I ragazzi di Jo -, in doppia colonna e in versione integrale, dedicata alle sorelle March.



Ambientato durante la guerra di secessione, la storia di Meg, Jo, Beth ed Amy - ragazze che non sono più benestanti e che sono costrette a lavorare per aiutare economicamente la famiglia in quanto il padre è andato al fronte - non è solo ricca di buoni sentimenti e spunti di riflessione, quanto un vero e proprio romanzo dalla forte inclinazione femminista.
La Alcott era una forte sostenitrice del suffraggio universale e, nonostante si sappia (grazie alla nuova biografia di Martha Saxton) quanto faticasse nel riconoscersi nel personaggio di Jo, la sua cocciuta e brillante protagonista, le ha donato il suo bisogno di scrivere per sostentarsi in un mondo che ancora non era pronto a veder una donna indossare i pantaloni.



La storia di Piccole Donne, complici i numerosi adattamenti cinematografici, è nota a tutti ma, a maggior ragione oggi che siamo circondati da tecnologia e lussi, questi romanzi di formazione riescono a far vedere le cose sotto la giusta prospettiva e insegnano a gioire delle piccole cose e dell'affetto familiare.



Dopo 150 anni è bello leggere ancora di tutto ciò che è stato e che non tornerà, in primis sentimenti ed emozioni genuini che fanno sognare ancora le ragazzine e lo rendono un capolavoro attuale ed imperdibile.








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